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Perchè il melo di Plinio...

Categoria: pagina Pubblicato: Domenica, 28 Giugno 2015 Scritto da Super User

 

 

 

C’era una volta, in un paese lontano lontano, una casetta un po’ speciale.
Nel giardino di quella piccola casa cresceva un giovane melo piantato da un gruppo di bambini che vivevano lÏ vicino.
Dopo qualche tempo, nel paese cominciÚ a girare la voce che quel melo avesse qualcosa di strano.
E sì perchè, per crescere, non gli bastavano l’acqua e il sole e il concime, come a tutte le altre piante del giardino.

Lui aveva bisogno di qualcosa di diverso. Quella pianta di melo si nutriva delle cure e delle attenzioni dei bambini del paese.
Solo quando erano i bimbi a prendersi cura di lui, i suoi fiori sbocciavano e i suoi frutti maturavano. Ed era solo per loro che lui faceva cadere le sue foglie in autunno, per farli giocare sul morbido.
Ed era solo per loro che in primavera profumava l’aria con i suoi fiori colorati.
Ed era solo a loro che in estate offriva i suoi frutti maturi e dolci.
Così, pian piano, tutti i bambini del paese cominciarono ad affezionarsi a quella strana pianta e scelsero i suoi rami per appendervi l’altalena e scelsero la sua ombra per riposarsi nei caldi pomeriggi estivi.
E fu così che, circondato dalle cure e dalle attenzioni dei bimbi, il giovane melo crebbe fino a diventare un enorme e bellissimo albero con lunghe radici nodose.
E più lui cresceva, più il profumo dei suoi frutti arrivava lontano e attirava a sè sempre più bambini.
Il melo non smise mai di essere il melo dei bimbi e anche quando divenne un anziano e saggio albero che aveva conosciuto centinaia di bambini, continuò ad arricchirsi ogni giorno davanti all’unicità di ogni singolo bimbo che giocava, rideva e saltava tra le sue radici.
E vissero per sempre felici e contenti, il melo con i suoi bambini e i bimbi con il loro saggio albero come luogo sicuro per crescere.

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